Spesso quando sentiamo parlare di acqua, tra i vari indicatori di cui si parla c’è anche il sodio. Questo è un elemento molto importante non solo perché presente nell’acqua, che compone circa il 70% dell’intero nostro organismo, ma anche perché è un elemento molto comune nelle nostre cucine, basti pensare al sale che utilizziamo tutti i giorni per cucinare. È importante dunque fare chiarezza su quest’elemento, per capirne i vantaggi e gli svantaggi.
Innanzitutto è importante fare chiarezza sul concetto di sodio, di cui molto si parla, ma di cui il più delle volte si ha un’idea vaga e confusa. Questo è uno dei minerali più presenti all’interno del nostro corpo (un individuo adulto ne conta circa 92 grammi all’interno del suo organismo), e si può trovare nel sangue, nelle ossa e nella cartilagine.
Durante il trasferimento delle sostanze fluide e nutritive da e per le cellule, il sodio è uno dei principali regolatori di queste transazioni, ovvero per l’osmosi cellulare. È inoltre fondamentale per il passaggio e per la trasmissione degli stimoli nervosi. Infine, immagazzinato nelle ossa, è una risorsa sempre pronta per la regolazione e il mantenimento del giusto equilibrio del pH nel nostro sangue.
Secondo alcuni studi scientifici il fabbisogno di ogni individuo si aggira, in media, tra i 0.6 e i 3.5 grammi per ogni giorno. Uno scorretto stile di vita ed una carenza di esso può portare al nostro organismo da comuni fastidi come la nausea e il vomito fino a danni molto più gravi come il coma; anche l’opposto, ovvero una concentrazione troppo massiccia di questo, non è consigliata, dato che potrebbe portare ad un aumento della ritenzione idrica e della pressione sanguigna, con tutte le complicazioni a ciò collegate.
È importante quindi analizzare la propria alimentazione per evitare un eccesso di sodio in qualsiasi delle due direzioni. L’acqua è una delle principali fonti di questo elemento per noi, è quindi anche importante sceglierla tenendo presente questa variabile.
Secondo alcuni studiosi, è raccomandato scegliere acque con valori di sodio bassi, in quanto l’alimentazione moderna già ce ne fornisce in dosi massicce. In questo modo si ridurrebbe il rischio di malattie legate al sistema circolatorio e alla pressione sanguigna. Altri organi che potrebbe essere danneggiati da un eccessivo consumo di sodio potrebbero essere i reni. In particolare le acque a basso contenuto di sodio sono consigliate a soggetti con specifici obbiettivi per la propria dieta come, chi fa uso di un regime alimentare iposodico (dieta specifica per evitare i problemi dell’ipertensione), per le donne particolarmente sensibili alla cellulite e alla ritenzione idrica, per chi fa molto sport per aiutarlo nel reintegrare tutti i liquidi persi durante l’attività e infine anche per chi ha problemi digestivi, per evitare che un eccesso di sali danneggi gli elementi acidi dello stomaco.
Non dobbiamo tuttavia farci spaventare da tutte queste possibili malattie e complicazioni, in quanto la quantità di sodio che ingeriamo con l’acqua è comunque molto bassa rispetto alla quantità che potrebbe compromettere il nostro organismo. Insomma, meglio non esagerare con il sodio e prestare attenzione anche alla sua concentrazione nell’acqua, ma questa non rimane comunque la principale fonte di questo elemento da parte del nostro organismo.
Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i valori guida per indicarci la quantità corretta di sodio che dovremmo ingerire quotidianamente sono intorno ai 2 mg al giorno; l’acqua però copre molto meno dell’1% del fabbisogno di sodio suggerito.
Così, ad esempio, chi fa attenzione che la propria acqua non ecceda i 100 mg/l, per raggiungere anche solo 1 grammo di sodio dovrebbe bere almeno 10 litri nel corso della giornata. D’altro canto alimenti che vengono consumati, anche dai più sportivi, come la bresaola, hanno un contenuto di esso molto più elevato. Per 100 gr di bresaola si hanno infatti 1.5 gr di sodio (che equivarrebbero invece a circa 15 litri d’acqua).
È quindi sempre importante controllarne i valori nell’acqua ma anche comprendere che questa non è la principale fonte di assunzione di ciò e che quindi in caso di problemi legati al sodio è necessario rivedere anche parzialmente la propria dieta quotidiana. Un’acqua povera di sodio può essere quindi un ottimo alleato in caso, ad esempio, di problemi di tensione; essa però assumerebbe una funzione di aiuto e sostegno solo se abbinata anche ad una dieta corretta, come una iposodica.
Possiamo quindi affermare che quello per cui andrebbero consumate acque solo a basso contenuto di sodio sia un falso mito; se da un lato un eccessivo consumo di questo è nocivo, l’acqua non è la nostra principale fonte di assunzione di esso. È inoltre sempre importante considerare che per il corretto funzionamento del nostro organismo abbiamo bisogno di ingerirne un piccola quantità ogni giorno.
È quindi importante capire che non è da eliminare, ma semplicemente da limitare, per consumarlo entro i limiti consigliati. In alternativa è sempre suggerito consumare frutta e verdura in grandi quantità, viste anche la capacità che hanno di limitare, grazie al potassio, gli effetti negativi di un’eventuale eccesso di sodio.
Scopri i nostri Water Dispenser e scegli di Bere sempre acqua microfiltrata e controllata dalle nostre macchine tramite appositi filtri.